Toni trionfalistici “squillano” come trombe verdiane dalle agenzie stampa l’indomani delle giornate di visita museale gratuita. Sembrano i resoconti dell’affluenza agli stadi ed ai concerti delle più famose rockstar: migliaia di “passaggi”, file di persone scalpitanti in attesa, eventi evidenziati da servizi giornalistici ad hoc e da improvvisazioni istituzionali neomediatiche, che ogni volta continuano a sottolineare il fenomeno della gratuità e dell’affluenza (come se non sapessimo che se qualcosa è “regalato” è fisiologico sia esso fruito, non compreso forse, ma con la gratuità anche la noia è più sopportabile).
Può essere un inizio, non saremo certo noi a negarlo, anche se non siamo convinti che ciò possa essere fondamentale né così utile per la causa della cultura o del comparto museale nazionale.
Bene: avete compreso che Network Museum, sperimentazione della società di ricerca INFOGESTIONE, non si interesserà né di lusingare tali risultati nè si limiterà ad elencare calendari espositivi dai limitati contenuti divulgativi.
Netwwork Museum desidera essere un catalizzatore, un vettore, uno spazio per condividere dubbi, osservazioni, progetti, realizzazioni e risultati della ricaduta culturale, sociale ed economica del processo culturale – espositivo, uno dei pochi esempi di servizio editoriale dedicato sia agli “addetti ai lavori” che ai semplici interessati.
Non ci interessa l’affluenza ad una struttura museale se non conosciamo i motivi, che hanno richiamato i visitatori, con quale giudizio essi siano usciti dopo la visita, come abbiano vissuto la stessa, quale ricaduta sul territorio o quale risultato di bilancio abbia sortito una certa attività espositiva.
La missione di Network Museum, invece, è indagare comportamenti ed attività conservative, espositive e didattiche con metodo scientifico, sotto forma di “case history”, di condivisioni, dando voce ai protagonisti del settore, così sovente ignorati dal grande pubblico, alle loro aspirazioni, alle loro necessità, chiedendoci del significato e del ruolo del comparto museale in questo fatidico “Nuovo Millennio”.
Lo faremo, come per la precedente edizione, con il rigore scientifico di una società di ricerca, senza smanie di “scoop” o di ossequio nei confronti della classe politica di turno, impegnandoci, allo stesso tempo in un linguaggio semplice, perché la cultura e la ricera non può essere prerogativa di pochi, ma di tutti, per tutti e con tutti, secondo un criterio di fruibilità dei contenuti, che non escluda i non addetti ai lavori, ma possa, per stile ed argomenti, attirare proprio coloro, che non sanno neppure perché si vada a visitare un museo, al di là della gratuità, del riempire una noiosa giornata o di qualla strisciante e masochistica gratificazione di riscontrare l’ennesima prova della nostra ignoranza davanti all’inadeguatezza didattica di una struttura o alla tracotanza di una guida, nel pieno di un orgasmo “edonistico-didattico”.
Lo faremo utilizzando tutta la “tecnologia” possibile: quella dell’ironia, della leggerezza, ma anche della capillarità dei social network, della multimedialità e dei continui tentativi di convincere i famosi “addetti ai lavori” a raccontarsi, a farsi e farci capire, a condividere, a sperimentare quello che forse potrebbe, per molti, essere il motore del duemila: la cultura.
Non cercate in questo spazio soltanto come trascorrere in modo “bohémien” un fine settimana, per conoscere l’ultima critica da spendere a tavola per far colpo sull’amante di turno, come una guida turistica, o uno dei tanti siti “raccogli notizie-visualizza banner”, ma come un mosaico dalle tessere multicolori, alcune all’apparenza così aliene al contesto, ma indispensabili per il risultato finale, inteso come la tensione a comprendere le varie implicazioni di un processo così complesso come quello della propagazione culturale, ma così prezioso per aggiungere qualche altra informazione spendibile al termine della nostra esistenza.
Come per ogni progetto “made in INFOGESTIONE” l’invito è rivolto a tutti, in special modo a coloro che desiderino realmente verificare le potenzialità di quella raffinata tecnologia, che continuiamo a pensare “inutile” e chiamare “cultura”.
Coordinate di questa pagina, fonti, collegamenti ed approfondimenti.
Titolo: “La cultura: il motore del duemila?”
Sezione: “La copertina”
Autore: Gian Stefano Mandrino
Codice: INET1507171400A5MAN
Ultimo aggiornamento:18/07/2015
Pubblicazione in rete:
2° edizione, 18/07/2015
3° edizione, 28/11/2018
Fonte contenuti e proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte immagine: https://www.youtube.com/watch?v=RbAxQozM72I
Fonte video e contenuti multimediali: https://www.youtube.com/watch?v=RbAxQozM72I
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