A cura della redazione di Network Museum
Contaminazioni: questo il titolo della nuova sezione, che ci accingiamo ad inaugurare in questa sede.
Questo nostro nuovo spazio nasce dalla necessità di ampliare la prospettiva, attraverso la quale traguardare gli enti e le espressioni museali, per ottenere ulteriori elementi di analisi del fenomeno stesso.
Desideriamo con questa sezione dare voce a vari soggetti e realtà, indagando gli abituali o i possibili rapporti con le istituzioni espositive, ovvero instillando un sorta di contaminazione nelle consuete dinamiche di relazione e di percezione tra coloro, che abitualmente interagiscono o potenzialmente potrebbero rapportarsi con la filiera produttiva museale. Potremmo, così, rilevare comportamenti ed opportunità forse inediti per le dinamiche sino ad ora attuate dagli attori del settore.
Il primo tentativo di “contaminazione”, seppure non proprio completamente estraneo al sistema museale, si è concretizzato nel chiedersi del rapporto tra due realtà, che fanno del “rappresentare” la propria ragione d’essere: il teatro ed il museo.
Come si configuri tale rapporto, quale vantaggio possa reciprocamente scaturire da tale relazione, quale evoluzione possa essere prevista da tale sodalizio lo abbiamo chiesto al primo ospite di questa nostra nuova sezione: Caludio Del Toro, da anni impegnato nella narrazione e nella valorizzazione dei beni culturali attraverso i linguaggi e gli insegnamenti della tradizione e della sperimentazione teatrale.
Claudio Del Toro
È Dottore Magistrale in Teatro e Arti della Scena, diplomato all’Ecole Philippe Gaulier di Parigi. Nel 2018 riceve 5 stelle dalla critica del British Theatre Guide come attore nello spettacolo di clownerie “Goodbye I’m Leaving” insieme ad Armando Gonzàlez Medina, al Fringe Festival di Edimburgo. Ha lavorato come attore presso: Teatro della Tosse di Genova, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa di Torino e Anà-Thema Teatro di Udine. Collabora con compagnie nazionali ed internazionali. Attualmente è in tournée in Gran Bretagna con lo spettacolo “The Affair” di Gibbons & Gaulier. Già direttore artistico della compagnia “La Barca dei Soli”/ bottega teatrale Fondazione Live Piemonte dal Vivo a Torino, conduce Laboratori Teatrali e workshop dal 2012. Nell’estate 2019 ha portato il workshop sulla figura del Bouffon, presso l’Università Tec de Monterrey, in Messico.
Dal 2012 collabora attivamente con Teatro e Società: compagnia teatrale che da diversi anni si occupa di narrazione e valorizzazione del Bene Culturale. La compagnia crede il teatro sia uno strumento efficace e prezioso per avvicinare il pubblico ai musei e per creare intorno ad essi curiosità e attenzione, seguendo l’estetica e gli insegnamenti di Claudio Montagna
Ulteriori fonti ed informazioni sull’Ospite:
– www.teatrosocieta.it
Network Museum – Chi è Cludio Del Toro?
Claudio Del Toro – È un artista internazionale, poliglotta e poliedrico, nato sulla costa adriatica da papà abruzzese e da mamma tedesca.
Si affaccia al mondo del teatro all’età di 14 anni grazie ad un maestro grotoschiano, che aveva la scuola di recitazione in una specie di infernotto, nella parte vecchia di San Benedetto del Tronto. Un altro maestro, che ha cambiato la sua vita, è stato Philppe Gaulier. Dopo essersi diplomato presso la sua scuola internazionale di Parigi, ha seguito gli insegnamenti basati su le jeu, ossia “il gioco”, il pleasure , il piacere dell’attore che va in scena con lo stupore di un bambino. Questi sono i fondamenti, che valgono anche nella vita di Claudio Del Toro. Trovare sempre il piacere e la bellezza intorno a sé per trovare ispirazione e linfa vitale necessari per la scena. Senza riconoscere la Bellezza intorno a noi non ci può essere vita né dentro né fuori dal teatro.
Network Museum – Come considera la cultura?
Claudio Del Toro – La cultura è necessaria all’essere umano. Grazie ad essa si può contattare la parte più profonda del proprio animo, connettersi con la parte “divina” collegata al Tutto. Ogni giorno noi abbiamo desideri, abbiamo menti creative , sogniamo meraviglie e, quando vediamo un’opera d’arte davanti ai nostri occhi, ci possiamo commuovere, poiché ci rispecchiamo in essa. Si compie una catarsi, l’animo gioisce e tutto il nostro essere prova piacere, aumentando la qualità della vita dell’individuo. Una persona, che vede un quadro di Caravaggio, non rimane indifferente, viene trasformata dalle luci, dalla teatralità, che scaturisce dalla tela. Grazie all’opera d’arte l’essere incontra la propria umanità: fragile e magnifica.
Network Museum – Cosa significa essere un attore?
Claudio Del Toro – Essere un attore significa salire sul palco con il desiderio di essere amati dal pubblico. L’attore deve essere generoso e in ascolto. È importante che resti sensibile nel comprendere se il pubblico lo sta amando oppure no poiché Il flop è sempre in agguato, devi rimanere con il cuore aperto e rispettare il palcoscenico. Non basta recitare un testo a memoria, bisogna giocare, emozionare, attivare la scatola magica della nostra mente, per far scaturire la fantasia. Lo spettatore deve sognare attraverso i sogni dell’attore.
Network Museum – Cos’è un museo ed a cosa serve?
Claudio Del Toro – Io non vedo il museo esclusivamente come custode della storia e di opere d’arte, bensì come luogo di cambiamento e trasformazione. Il luogo museale deve essere inserito in un’ottica di innovazione, una sorta di locus speciale in cui le arti possano dialogare tra loro e far nascere nuove idee ed eventi culturali.
Network Museum – Cos’è “La Barca dei Soli”?
Claudio Del Toro – La Barca dei Soli è un’associazione culturale, di cui sono stato il “padre” e il direttore artistico. È stata concepita da artisti e professionisti dello spettacolo, attiva sul territorio piemontese dal 2012 al 2019. È stata Bottega Teatrale della Fondazione LIVE-Piemonte dal Vivo, Circuito regionale dello spettacolo.
Ha collaborato attivamente con altre realtà teatrali regionali e nazionali tra cui Anà-Theama Teatro (Friuli), Liber Theatrum (Liguria). Oltre allo sviluppo, alla promozione, all’organizzazione e alla diffusione di attività teatrali, culturali e sociali, si è occupata di promuove attività didattiche per adulti e bambini, laboratori di teatro, spettacoli nelle scuole, workshop, produzione di spettacoli.
Network Museum – Che relazione intercorre tra teatro e cultura?
Claudio Del Toro – Il teatro È cultura. Parla di storie grandi e piccole, di eroi , di eroine, di tragedie e commedie, fa piangere, ridere, emozionare poiché tocca le corde più profonde dell’essere umano. Il teatro è la voce dell’umanità, è lo specchio del mondo che viene esposto sul palcoscenico e serve a far prendere coscienza, a vedere il “monstrum”.
L’Uomo capisce se stesso quando va a teatro, comprende quindi diventa edotto. Per me questa è cultura.
Network Museum – Teatro, musei e patrimonio culturale materiale: che dire?
Claudio Del Toro – Non vedo distinzioni. Sono strumenti che abbiamo per evolvere come esseri umani. Grazie al patrimonio culturale, che certi maestri ci hanno lasciato, noi possiamo capire la storia, possiamo vivere meglio. Grazie ai manufatti, ai dipinti, agli spettacoli teatrali noi aumentiamo la qualità della vita del cittadino. Sono elementi necessari per la salute pubblica. Per evitare l’imbruttimento, noi abbiamo estremo bisogno di arte in tutte le sue forme. Teatri, musei, luoghi di cultura aiutano noi persone a ragionare, veniamo stimolate a fare pensieri più complessi, a ragionare, a condividere, ci poniamo delle domande e prendiamo coscienza.
Network Museum – Sarebbe possibile un’interazione tra teatro e musei?
Claudio Del Toro – L’interazione è assolutamente possibile.
La parola teatro deriva dal greco theaomai, ossia guardarsi intorno, ammirare, osservare in un contesto storico come quello della Grecia antica, dove l’esperienza visiva di spettacoli e opere d’arte era il pane quotidiano e la partecipazione emotiva e civica da parte di tutti i cittadini della polis era grande.
Come artista ho avuto la possibilità di far fare al pubblico questo tipo di esperienza unica nel suo genere: l’utilizzo del linguaggio teatrale per consentire una diversa fruizione degli spazi museali da parte del pubblico attraverso percorsi emotivamente coinvolgenti in grado di creare legami con il luogo visitato. Quindi il pubblico guarda, osserva, esperisce arte a tutto tondo, viene permeato dalla moltitudine di linguaggi e ne esce cambiato. Questa è la funzione dell’arte: trasformare chi guarda.
Da anni collaboro con compagnie che seguono questa estetica , come Teatro Società di Torino.
Network Museum – Come potrebbe concretizzarsi una simile collaborazione?
Claudio Del Toro – Un efficace mezzo per il coinvolgimento delle persone può essere il teatro. In quanto linguaggio particolarmente ricco ma altrettanto duttile, il teatro è in grado di dire, raccontare, spiegare contenuti e scopi, indurre quindi consapevolezza delle ragioni e condivisione delle finalità. In quanto gioco collettivo, è capace di riavviare meccanismi di partecipazione oggi piuttosto inattivi. Qui si tratta di teatro inteso in senso non accademico ma come esercizio e utilizzo della teatralità diffusa, mezzo espressivo a disposizione di tutti, veicolo per comunicare idee e promuovere comprensione, poesia e divertimento collettivo.
Quindi:
1. percorsi teatralizzati per valorizzare le collezioni (sia permanenti che temporanee) adatti
a tutti (famiglie, ragazzi adulti)
2. percorsi teatralizzati dedicati alle scuole su specifiche tematiche
3. spettacoli itineranti
4. workshop intensivi di teatro dedicati a tutti coloro che desiderano esprimersi attraverso il
magico gioco della recitazione stimolati dalle opere d’arte presenti al museo.
Network Museum – Quali vantaggi si potrebbero trarre?
Claudio Del Toro – In particolare, precisando meglio gli aspetti sopra enunciati, si possono originare le seguenti proposte.
1. Percorsi teatralizzati per tutti
I percorsi teatralizzati sono veri e propri spettacoli teatrali in grado di accompagnare il pubblico e gli spettatori alla scoperta del bene culturale. Gli attori interpretano e traducono con un linguaggio poetico i contenuti essenziali del museo e delle collezioni esposte suggerendo climi, percorsi e suggestioni, che ne favoriscano la fruizione. Il teatro è in grado di creare stupore con immediatezza: il percorso teatralizzato amplifica questa sensazione di stupore e meraviglia, che è propria del teatro, ma anche dell’esperienza estetica dello spettatore davanti all’unicità e alla bellezza di un oggetto esposto o di un particolare storico narrato.
Dalla mia esperienza con la compagnia Teatro Società di Torino ad esempio , emerge come il percorso teatralizzato possa facilmente creare un clima di confidenza e affetto per il museo; così facendo, è altresì possibile instaurare un nuovo dialogo tra pubblico e museo, in cui viene semplificata la comunicazione, senza penalizzare i contenuti. Il percorso teatralizzato non vuole sostituirsi a un percorso di visita tradizionale. Al contrario vuole offrire chiavi di accesso differenti all’opera d’arte per suscitare attenzione e desiderio al fine di approfondire in un secondo momento i contenuti.
2. Percorsi teatralizzati per le scuole su specifiche tematiche
Con Teatro Società abbiamo realizzato percorsi teatralizzati anche per le scuole in uscita didattica. I ragazzi in questo modo imparano divertendosi e giocando concetti complessi ed entrando in relazione con il bene culturale con naturalezza e immediatezza. La narrazione consente ai ragazzi di sentirsi parte e protagonista del percorso.
3. Spettacoli itineranti
Per creare curiosità e attenzione al luogo museale è possibile creare eventi slegati dalle collezioni presenti al museo che tuttavia possono presentare tematiche affini e possano portare all’interno del museo nuovi visitatori. Ad esempio, anni fa, quando ero direttore artistico della compagnia “La Barca dei Soli” avevo portato spettacoli itineranti all’interno del borgo medievale di Torino (uno spettacolo sulla follia, uno sui personaggi delle fiabe, uno su Halloween). Nella città di Savigliano (partendo dal museo civico A. Olmo e gipsoteca “Calandra”) avevo portato uno spettacolo itinerante sull’inquisizione e le streghe che ebbe molto successo di pubblico.
Con “Anà-thema Teatro” avevo fatto vari spettacoli al castello di Udine su : Olimpo degli Dei, Inferno, Super Eroi.
Network Museum – Esistono nell’ambito nazionale esempi di collaborazione tra teatro e musei? Ed all’estero?
Claudio Del Toro – Sì, “La Barca dei Soli”, “Teatro e Società”, “Anà-Thema Teatro” sono le compagnie con cui ho lavorato personalmente in questo ambito , facendo dialogare teatro e museo. All’estero non ne conosco. Ma sono certo esistano.
Network Museum – Come considera il nostro sistema nazionale di diffusione della cultura?
Claudio Del Toro – Carente e superficiale. Stop.
Network Museum – Sulla base della sua esperienza maturata all’estero quali differenze riscontra nei sistemi di diffusione della cultura degli altri paesi rispetto al nostro?
Claudio Del Toro – Ho avuto esperienze lavorative in campo artistico in Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito e Messico. Ho notato che nel nord Europa, ad esempio, esiste una diffusione della cultura più capillare: la cultura è considerata più alla portata di tutti e arriva a tutti, è più “pret-a-porter”, non viene percepita come esclusivo intrattenimento per l’alta borghesia bensì uno svago alla portata di tutti. È normale! Dai bambini dell’asilo agli anziani dei circoli andare a teatro o ad una mostra. Ricordo la fila alla botteghino serale della Staatsoper di Berlino con i biglietti a 5 euro per vedere il Lago dei Cigni o al Berliner Ensemble a vedere Madre Coraggio di Bertolt Brecht. Notavo sia un pubblico elegante che un pubblico vestito in maniera informale e qualcuno addirittura con i sacchetti della spesa. Andavano a teatro prima di rientrare a casa.
Sono stato anche al Fringe Festival di Edimburgo nel 2018 dove ho presentato il mio clown show insieme al mio collega messicano Armando Gonzalez Medina. La città di Edimburgo triplica il numero di abitanti durante il festival (da 500.000 a 1.500.000!) Ci sono spettacoli dalla mattina alle 9 sino alle 2 di notte. Gli spettacoli vengono allestiti a rotazione in pub, bistrot, discoteche, sale da ballo, sale da biliardo…ovunque ci sia un buco libero. Le strade pullulano di pubblico e artisti. Noi avevamo un late night show . Il nostro pubblico era sovente alquanto variegato, informale talora ubriaco. Ma ciò che mi ha entusiasmato di questa esperienza è stato fare teatro con tutti i tipi di pubblico, rimanere in ascolto (come dovrebbe fare ogni clown) e far ridere tutti (incravattati o ubriachi).
La cultura all’estero è un fenomeno popolare.
Network Museum – Ora la domanda collegata al tema dell’anno: come influiscono i musei sul processo di configurazione esistenziale delle persone?
Claudio Del Toro – Sin da bambini dovremmo “vivere” i musei non come luoghi inerti dove osservare teche polverose ma come occasione di apprendimento attivo. Dovremmo abituarci a vedere mostre e a godere degli spazi museali come se fossero “casa nostra”, sederci davanti ad un’opera, meditare , lasciarsi trasportare dalla Bellezza e uscirne arricchiti. In questo senso il museo di oggi dovrebbe attrarre il pubblico stimolando la sua curiosità. Non basta dire “queste sono le opere del XVIII sec…guradatele!!” Bisogna attrarre le persone e stimolare in loro il desiderio di tornare in un luogo speciale, dove si possono vivere emozioni ed esperienze uniche. Non voglio andare a visitare luoghi “morti” ma luoghi, che stimolino la mia vitalità…da bambino, da adolescente sino a quando sarò vecchio.
Network Museum – …ed il teatro?
Claudio Del Toro – Ovviamente anche per il teatro vale lo stesso discorso. Si tratta di fruizione dell’arte: musei, teatri, opera lirica, centri culturali…tutto è necessario in questo processo di evoluzione dell’essere umano e della sua anima.
Il linguaggio del teatro è fresco ed evocativo, stimola nello spettatore varie emozioni poiché lo spettacolo avviene “hic et nunc” di fronte ai tuoi occhi e non serve solo a distrarre ma ad attrarre verso concetti e pensieri talora sofisticati.
Un attore che interpreta un personaggio ha il potere di accompagnare lo spettatore in un viaggio fantastico durante il quale può apprendere concetti anche molto complessi attraverso un linguaggio semplice e immediato . Attraverso il riso o il pianto entro in sintonia con la dimensione, la faccio mia e imparo. È qualcosa di magico. Non lo si può spiegare completamente con le parole. Bisogna farla questa esperienza.
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Coordinate di questa pagina, fonti, collegamenti ed approfondimenti.
Titolo: “Musei e teatro”
Sezione: “Contaminazione”
Autore: Network Museum
Ospite: Claudio Del Toro
Codice: INET2102281800MAN/A1
Ultimo aggiornamento: 01/03/2021
Pubblicazione in rete: 3° edizione, 01/03/2021
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: INFOGESTIONE – Network Museum
Fonte immagine: Autore: Rama – Fonte: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=287267
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