Eccoci nuovamente in rete, dopo la consueta pausa, che da sempre Network Museum osserva durante il periodo elettorale (penso che ora vi stiate chiedendo quando mai potremmo essere costantemente in rete, visto il clima da perenne cammpagna elettorale, che da anni attanaglia il nostro Paese!). Oltre al rispetto per la prassi democratica, per cui pensiamo sia opportuno evitare addirittura di pubblicare anche solo semplici aggiornamenti, cogliamo tale occasione, per esercitare l’astensione volontaria da qualsiasi “periodicità” ed evitare, secondo le leggi vigenti, di essere “scambiati” per un “giornale”. Espresse queste ragioni, soprattutto per la doverosa attenzione da riservare ai nostri molti lettori e colleghi, desidero approfittare di questa nuova copertina, per introdurre le ulteriori novità di questa terza edizione di Network Museum.
Un sito, pensato per ospitare contributi scientifici inerenti alle scienze ed alle discipline didattico-museali, non può ignorare l’intorno sociale, con cui si confrontano quotidianamente i soggetti del settore, sia intesi come entità istituzionali che come persone, operanti all’interno delle stesse.
Con la prima proposta, che trova corrispondenza nella relativa sezione di questo sito, NM lab, desideriamo presentare un progetto mirato ad incontrare curatori, ricercatori e le molte altre figure professionali, operanti nel settore, per favorire il confronto su tematiche relative alla comunicazione, al management museale e culturale, al marketing strategico, alla promozione, alla fidelizzazione, alla didattica, ai sistemi di reperimento di risorse economiche ed alle metodologie di ricerca sugli argomenti elencati. Si tratta, secondo il metodo R.O.A.R.I., espressione della metodologia di ricerca INFOGESTIONE, di stimolare la condivisione ed il lavoro di gruppo e di rete. Il progetto, infatti, si concretizza nella costituzione di gruppi di lavoro composti da personale incaricato dal nostro istituto ed esponenti delle singole realtà museali aderenti. L’adesione all’iniziativa è libera, priva di oneri economici o di altri vincoli contrattuali, se non il desiderio di esplorare nuovi approcci di management, di metodo , di relazione e, di conseguenza, ne siamo certi, di scoprire nuovi scenari, che certamente si apriranno e contribuiranno a definire nuovi approcci, nuove prospettive e nuove espressioni.
La seconda proposta è un programma denominato NM lavoro. La differenza tra un deposito di cose più o meno vecchie o utili ed un museo (o altra entità didattica) non risiede nel controvalore economico delle cose custodite e neppure nei “barocchismi” tecno-virtuali, con i quali si presentano, o, peggio, nei titoli e nei blasoni accademici, a cui tanti sprovveduti legano i propri destini e quelli degli enti in cui operano. Sono le persone che fanno di un deposito un museo, di una rassegna un progetto didattico, di un inconsapevole (e senza offesa, ignorante) visitatore una persona più consapevole della propria esistenza. Molti di coloro che operano nel settore, però, non sono per nulla soddisfatti del proprio ruolo di “lavoratore culturale” ed altrettanti (tra loro, purtroppo, molti giovani) si stanno accorgendo che, malgrado i titoli ed i curriculum non possono aspirare a qualcosa di diverso dalle offerte lavorative di realtà subappaltanti, che forniscono “colta manovalanza” per posizioni di “dotta subalternità”. Ci siamo resi conto in questi trenta anni di professione che parlare di didattica, di management culturale, di organizzazione, di accessibilità, di condivisione e distribuzione di sapere, di creazione di valore e di valori in un mondo così autoreferenziale, adiabatico ed impermeabile è sempre più difficile quanto urgente. Occorre incidere di più, occorre essere più socraticamente tafani. Ecco il senso del programma NM lavoro: capire perché non ci siano e non vi sia la volontà o la capacità di creare o, meglio, di “esprimere” posti di lavoro nel settore culturale, facendosi espressione di quelle tante voci appartenenti a quelle professionalità ed opportunità mancate o negate. In NM lavoro troveranno spazio i profili professionali, le aspettative e le opinioni di coloro (giovani e non), che ambiscono a lavorare nel settore museale-espositivo-didattico, per testimoniare le tante competenze ed i tanti talenti, che si stanno perdendo, forse anche a causa di clientelismi più o meno celati e di incapacità congenita di settore, complicata dalla assillante e soffocante burocrazia, che tarpa le ali ad ogni iniziativa e da quella autoreferenzalità istituzionale troppo spesso cavalcata dalla politica di turno. Desideriamo, perché no, diventare i campioni di quei tanti esclusi, sposarne le necessità, cercando di comprendere la condizione dell’impiego nel settore, sensibilizzando soggetti ed enti di ambito, stimolando iniziative e strategie atte ad indagare il fenomeno e, magari, a contribuire nel realizzare qualche minimo risultato…ovviamente nel nostro insignificante ma così eroico microcosmo.
Avanti, c’è posto!
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Titolo: “Avanti, c’è posto!”
Sezione: “La copertina”
Autore: Network Museum
Codice: INET1907111600MAN/A2
Ultimo aggiornamento: 12/07/2019
Pubblicazione in rete: 3° edizione, 12/07/2019
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: https://www.metmuseum.org
Fonte immagine: https://www.finestresullarte.info
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Collegamenti per approfondimenti inerenti al tema:
– NM lab
– NM lavoro