a cura della redazione di Network Museum
Siamo, purtroppo, abituati ad associare alle notizie riguardanti l’Isis brutture di ogni tipo, anche sul fronte culturale. Questa volta, malgrado tutto, è possibile, però, intravedere non solo un risvolto positivo, pur nella drammaticità della situazione, ma una nuova prospettiva nel coniugare tecnologia, arte e conservazione della memoria culturale.
Stiamo parlando di Morehshin Allahyari, artista iraniana, che dal 2007 vive negli Stati Uniti e che in questi giorni, a Firenze, in occasione della Florence Biennale, ha vinto il “Premio Speciale del Presidente” per l’impegno alla tutela del patrimonio culturale.
Il progetto dell’artista iraniana si intitola “Material Speculation: ISIS (Work in Progress)” e si basa sulla riproduzione di reperti andati distrutti ad opera dell’ISIS nel 2015: sono statue del periodo Romano della città di Hatra e manufatti assiri di Ninive. A Firenze Morehshin Allahyari ha presentato Re Uthal, una riproduzione dell’originale andato perduto e ricostruito mediante formatura e stampaggio tridimensionale su materiale plastico.
Sino a questo punto vi abbiamo raccontato la buona notizia, o forse una buona consolazione: ora non resta che passare alla citata nuova ed originale prospettiva, almeno per noi di Network Museum, che ci interessiamo di didattica museale.
I manufatti ottenuti, oltre a permettere di far rivivere quanto “per sempre distrutto”, ospitano al loro interno una memoria elettronica con documentazioni informatiche su “file” con estensione “pdf”, che permettono di ricostruire la “vita” del manufatto e di conoscere varie informazioni: dal luogo di provenienza alle altre opere presenti sul sito ed andate distrutte. Non solo una ricostruzione, ma una vera e propria “banca dati” inerente l’oggetto e tutte le informazioni utili ad esso relative. Il progetto di ricostruzione e “ristampaggio” del patrimonio andato distrutto è ancora in corso. Ha richiesto l’intervento di varie professionalità e di vari esperti, che porranno in rete il risultato informatico inerente le varie copie, che diverrà così patrimonio fruibile da tutti.
“Material Speculation: ISIS (Work in Progress)” non rappresenta solo un ottimo tentativo di recupero del patrimonio, di lavoro di squadra, o un esempio estremamente valido, volto alla necessaria attività di prevenzione, in questo caso migliorata grazie alla sua valenza didascalico – didattica. Morehshin Allahyari dimostra di utilizzare la tecnologia come potenziale strumento poetico con cui testimoniare le problematiche esistenziali, sia individuali che collettive(1), uno straordinario incontro di vari mondi, arte, scienza e tecnologia, ancora sovente lontani, ma destinati ad incontrarsi per coniugare nuove forme espressive, di indagine e conoscenza, per un futuro che, per poter divenire tale, necessita oggi più che mai di nuovi strumenti atti a spiegare all’umanità che il suo destino, la sua sopravvivenza, è nella adesione intelligente, pacifica, spontanea, rispettosa, attiva, unica ed armonica di ogni individuo al consorzio umano.
Lasciamo alla vostra curiosità, attraverso gli indirizzi segnalati di seguito, ulteriori approfondimenti relativi al progetto ed alla sua dinamica autrice, nonché la possibilità di esprimere il vostro parere ed il frutto della vostra esperienza, tramite i “plug in” di Facebook posti al fondo di questa pagina.
Coordinate di questa pagina, fonti, collegamenti ed approfondimenti.
Titolo: “Material Speculations: ISIS (Work in Progress)”
Sezione: “Tecnomusei”
Autore: Network Museum
Codice: INET1510270900MANA2
Ultimo aggiornamento: 06/07/2015
Pubblicazione in rete:
2° edizione, 27/10/2015
3° edizione, 02/12/2018
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: http://www.morehshin.com/2015/05/25/material-speculation-isis/
Fonte immagini: http://www.morehshin.com/
Fonte video e contenuti multimediali: –
Collegamenti per approfondimenti inerenti al tema:
– http://www.morehshin.com/2015/05/25/material-speculation-isis/
– http://www.morehshin.com/